Loggia di Fra Giocondo 15 marzo 2011
Martedì 15 marzo si è tenuto nella Loggia di Fra Giocondo a Verona un Consiglio provinciale che ha discusso tra le altre, la mozione sul Piano Provinciale dei Rifiuti presentata da Clara Scapin del PD e durante il quale si è accennata alla richiesta di integrazione alla VAS del Piano Provinciale per la gestione dei rifiuti da parte di Giuseppe Campagnari rappresentante Sel e Federazione della Sinistra, richiesta che non è stata ufficialmente esposta per la sospensione della seduta causa l’orario raggiunto.
La sala ospitava anche un certo numero di cittadini, tra i quali i rappresentanti dei numerosi Comitati che si sono costituiti contro Ca’ del Bue (nell’audio)
Fatta questa breve introduzione la Scapin ha presentato le sue motivazioni, sottolineando che il Piano Provinciale dei Rifiuti (stilato nel 2001)e il Piano Regionale e di conseguenza Ca’ del Bue che da questo dovrebbe essere regolamentato, oltre a non essere ancora effettivi sono anacronistici, rispetto alla nuova cultura ambientali e le nuove abitudini in fatto di rifiuti (nell’audio)
Sull’onda di questi ragionamenti non è difficile intuire che la tendenza è di produrre sempre meno rifiuti: se già adesso produciamo solo 300 tonnellate al giorno contro le 500 che servirebbero, diventa palese che l’inceneritore dovrà cercare “nutrimento” altrove, (con conseguente aumento di inquinamento causato sia dai mezzi di trasporto sia dalle emissioni più tossiche dovute alle varie accensioni e spegnimenti dell’impianto)... sempre ammettendo che nei 25 anni a venire le altre regioni continuino a generare rifiuti indifferenziati a sufficienza!
(Ascolta dall’audio) che ricordo essere causati da diossine, metalli pesanti, polveri sottili quali il pm10 il pm,2,5 analizzato in tempi più recenti e le polveri ulteriormente sottili e ancora in fase di studio a cui si aggiunge l’ (ascolta l’audio)
E finalmente ecco quella che ha il gusto della buona notizia, anche se a spiegarla meglio penserà poi Campagnari! (ascolta l’audio) che ricordo essere, oltre ai 3 irriducibili San Giovanni Lupatoto, San Martino Buon Albergo e Zevio ormai famosi in questa lotta, Salizzole, Castel d'Azzano, Cazzano, Soave, Albaredo, Ronco, Caldiero, Colognola e Palù.
Aggiunge Marta Caldana dell’IDV che gli impianti sono a basso rendimento rispetto ai quantitativi bruciati e producendo ceneri inquinanti pari a 1/3 del bruciato e cerca una probabile spiegazione alla strenua volontà di riaprire Ca del Bue (ascolta l’audio)
Ed ecco Campagnari che esprime il suo apporto (ascolta l’audio) Condivido il suo pensiero di non restare legati agli errori del passato e di guardare invece al futuro quando si esprime dicendo (ascolta l’audio)
Passa la parola a Nicola Terilli dell’Udc che si pone come se fosse il più semplice dei cittadini a chiedere all’amministrazione di agire con coscienza libera da vincoli di sorta(ascolta l’audio)
E incisiva, com’é nel suo stile, si sente anche la voce di Sonia Milan (ascolta l’audio). (Ascolta l’audio) così esordisce Giuseppe Stoppato, vicesindaco di Zerman di San Giovanni che in linea con le altrui osservazioni ha espresso con vari esempi il loro già noto punto di vista nei confronti di quello che viene spesso chiamato anche cancrovalorizzatore
Alle mozioni e discussioni risponde Il vicepresidente Fabio Venturi per la provincia che
(ascolta l’audio) offrendo così una collaborazione basata solo sulla parola e non su un impegno scritto, considerando con più morbidezza che il dialogo potrebbe essere del tipo che segue (ascolta l’audio) ma Clara Scapin controbatte (ascolta l’audio) e Campagnari si batte per una Vas che valuti davvero la possibili variabili con le eventuali alternative e non solo con l’impianto di Caì del bue. (ascolta l’audio)
Tante motivazioni, tante considerazioni, tanta perseveranza, tanta logica, tanti comitati, 5000 persone che hanno manifestato in piazza ad ottobre eppure, la conclusione, ancora una volta, è questa: (ASCOLTA L’AUDIO)