Mercoledì 30 marzo ho partecipato all’incontro per nuovi volontari di Emergency. Partecipando alla riunione, ho ritenuto utile raccontare quest’associazione, della quale tutti conosciamo il logo, ma di cui in pochi conoscono l’operato nel dettaglio.
Emergency è un’organizzazione italiana indipendente che ha ben due punto primo:
punto primo: offrire cure medico-chirurgiche gratuite di elevata qualità alle vittime della guerra, delle mine antiuomo e della povertà.
Punti “primo”: promuovere una cultura di pace, solidarietà e rispetto dei diritti umani.
Emergency è nata nel 94, grazie a Gino Strada e a sua moglie, agisce creando strutture ospedaliere all’avanguardia nelle zone colpite dalla guerra, nelle quali opera personale qualificato che affiancando le università locali, collabora anche alla formazione di nuovi medici, realizzando così strutture che saranno in grado di diventare autonome e forniranno posti di lavoro.
Nella nostra quotidianità ci è impossibile renderci conto che le vittime di guerra sono in realtà quasi tutte vittime civili, ben il 93%, e che queste in grandissima parte sono bambini colpiti dalle mine antiuomo, magari nel portare gli animali al pascolo o andando a procurare l’acqua.
In queste condizioni si rende davvero necessaria l’applicazione del diritto alle cure, cure valide e gratuite senza alcuna distinzione di razza, sesso, appartenenza politica o religiosa, coerentemente al principio di Ippocrate e ai valori di Emergency che si rifanno semplicemente alla Dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo.
La neutralità, la chiarezza, la coerenza e la bandiera di Emergency sono valori riconosciuti universalmente, fino a diventare garanzia per gli operatori stessi quando si muovono in area di guerra: simbolico è stato il loro operato in Iraq, in un momento particolarmente difficile in cui gli ospedali locali erano stati addirittura saccheggiati. Emergency ha raggiunto con il suo convoglio la capitale senza subire nessun tipo di attacco o di furto.
E’ interessante capire come Emergency interviene in modo indipendente in questi Stati, i cui Governi sono spesso a carattere dittatoriale e violento: l’associazione coinvolge le autorità, ottenendo spesso anche finanziamenti, allo scopo di creare strutture ospedaliere che dovranno diventare parte integrante della sanità locale mantenendo anche a posteriori i requisiti base di gratuità e accessibilità per tutti: è dunque Emergency stessa che pone dei prerequisiti per operare in questi paesi, senza scendere a compromessi di sorta.
Stupisce la forza di Emergency, sull’onda della quale, ad esempio, in Sudan è stata adottata la politica delle cure gratuite per tutti i bambini fino ai 6 anni, cosa in precedenza inimmaginabile in un paese africano.
Emergency si occupa anche che siano garantite le cure post-operatorie e che vengano praticate in un ambiente accogliente anche per lo spirito: per questo le strutture oltre ad essere efficienti, sono belle e dotate di giardini e giostrine per i bimbi; inoltre la loro cura diviene un’opportunità lavorativa.
Attraverso la creazione di cooperative, Emergency offre lavoro in modo particolare a chi, rimasto invalido, si trova in particolare difficoltà di sostentamento, questo permette anche alle donne di contribuire o addirittura mantenere la propria famiglia e di dare così un nuovo valore al ruolo femminile nella società di provenienza.
E’ interessante sapere che Emergency opera anche in Italia attraverso 2 poliambulatori
che forniscono cure gratuite in particolare a chi ha problemi di accessibilità come ad esempio gli irregolari, oppure informazioni sulle procedure da seguire per chi invece ha diritto e non sa come muoversi.
Questa , e altro ancora, è Emergency. E sta cercando volontari.
A questo punto che si può fare per dare il nostro contributo pratico?
Intanto è bene che si sappia che medici, infermieri, fisioterapisti, architetti , e quant’altro che partono in missione sono retribuiti, ma questo non toglie il coraggio, l’umanità e la generosità che queste persone offrono e che mi sento comunque di definire volontari.
Chi invece opera sul territorio sono coloro che, in base alla propria disponibilità e attitudine sostengono queste grandi iniziative e raccolgono fondi: si muovono nelle scuole per farsi conoscere, per condividere i valori di pace e di dialogo, si occupano del magazzino dei gadgets che si vendono ai banchetti, forniscono materiale informativo, parlano con e attraverso i mezzi di comunicazione, si ritrovano il mercoledì e non sono retribuiti.
In ogni caso è bene che si sappia che il bilancio di Emergency è pubblico ed è verificabile sul sito.
Ora sta a voi fare il prossimo passo: mettervi in contatto con Emergency al 334.19.74.34.8
tel. : 334.3481478 tel.: 340.1610489 tel.: 347.5007290 |
scrivendo una mail a emergency.vr@libero.it o cercando su facebook emergency verona