Che ci faccio io candidata?
So perfettamente che non è mai stata mia priorità entrare in politica,
né identificarmi con qualsiasi gruppo: le persone cambiano, le idee
cambiano, le priorità cambiano.
E se a volte io stessa ri-vedo la realtà con occhi diversi, con nuove
prospettive, con valori che cambiano in base alle conoscenze e alla
consapevolezza che si acquisisce lungo la via, non posso
oggettivamente pensare e aspettarmi che qualcuno possa rimanere
staticamente e testardamente fermo sul se stesso del momento
attuale per sempre.
Tuttavia, quando mi è stato chiesto di entrare in lista, ho parlato con
Paolo Ferrari e con Fabio Salandini.
Di entrambi avevo già un’opinione precisa e di stima, sapendo e
avendo chiaro il valore che mettono quotidianamente nelle loro vite.
Questa stima è stata la molla che mi ha fatto prendere in
considerazione questa avventura.
Con lealtà ho manifestato le mie reticenze soprattutto riguardo la
mia incompetenza sul piano pratico delle dinamiche della politica,
ho anticipato che avrei potuto portare solo la mia correttezza, la mia
disponibilità - ormai riconosciuta - di offrire le mie considerazioni e
la mia positività, di mettere nella politica solo il mio cuore e il mio
amore per l’Umanità, in particolare quella più giovane.
Consapevole che per ciascuno degli aspetti più concreti e pratici
dell’esistenza c’è già all’interno del partito, e non solo, qualcuno
ben più qualificato di me, ritengo superfluo mettermi in gioco in
questo senso se non aggiungendo magari qualche postilla, qualche
considerazione extra, qualche punto di vista.