Miei cari Pirati di Radio e di Terra...noto con grande piacere che mi seguite sempre più
numerosi, nei miei bordeggi più o meno vaneggianti, ma certamente in controcorrente!
...ed è proprio la consapevolezza del vostro ascoltarmi che oggi mi spinge a sciogliere gli
ormeggi del mio Bastiàn Contrario per raggiungere niente meno che...l’Oriente estremo,
dando per assunto l’inizio di questa nuova puntata...
Oggi, dove vi porterò con il mio bordeggio? Da dove partiremo, ma soprattutto, dove
approderemo tra racconti, riflessioni e considerazioni?
Salite a bordo, aprite il cuore e lasciate alla deriva i pregiudizi..
Avrete sentito dire tutti, almeno una volta nella vostra Vita, la famosa frase «Si dice che il
battito d'ali di una farfalla sia in grado di provocare un uragano dall'altra parte del mondo»,
immagino.
E immagino anche che come me, se non avete avuto addirittura un moto di sufficienza,
avrete almeno fatto un sorrisino un po’ sarcastico. Ma in ogni caso, vi sarà passato per la
testa di chiedervi “e come potrebbe?”
Già, come potrebbe?
Da quando scrivo per voi, la mia attenzione alle cose è aumentata, così come è
aumentata la mia cura nell’esprimermi e altrettanto il mio senso di responsabilità per ciò
che dico.
E‘ forse semplicemente logico: so di avere un pubblico che mi ascolta per il quale ho molto
rispetto e ho molta considerazione per la massima di Platone che recita “E' più virtuoso
l'uomo che obbedisce alla legge interiore, piuttosto che l'uomo che obbedisce perché ha
paura della punizione della legge”.
So anche che le mie parole possono avere una risonanza nel vostro modo di pensare,
perché questo è ciò che per natura fanno le parole quando le si ascoltano. Ma da qui, alle
farfalle.....
Eppure....eppure!
Dai su, Pirati, che cominciamo a disegnare la rotta!
Partiamo proprio da qui, dalla nostra accogliente Baia di yastaradio.com facendoci
trasportare dall’Onda veronese di Radio RCS.
Non so esattamente quanti siate, ma poco conta: mi servono ipotesi.
Io dico cose, voi siete all’ascolto: può succedere che io dica qualcosa che a qualcuno
piace e che io gli metta buon umore. Magari sta preparandosi per uscire e lo fa con più
allegria, creatività, positività. Si sente persino più bello o interessante...
Va all’appuntamento con questo stato d’animo e la voglia di condividere le riflessioni fatte
in mia compagnia. Incontra chi l’aspetta magari al bar: il cameriere serve da bere e si
ferma ad ascoltare. Questo lo induce a rallentare nel servizio e a buscarsi un cazziatone
da parte del titolare, già nervoso per un callo che gli fa male. Il cameriere si chiude nei
suoi pensieri e non si accorge del sorriso speranzoso della ragazza che arriva lì apposta
per lui. Rimane delusa ma proprio questa delusione che la spiazza permette a un’altra
persona di avvicinarla per un’informazione e fare due parole. Nasce una bella amicizia che
si trasforma in un’occasione di lavoro. Le due persone tornano a casa, condividono
l’esperienza della serata con chi vive con loro, o al telefono: in ogni caso anche loro
interagiscono con qualcuno: questi “qualcuno” possono essere contrariati dai nuovi
progetti, possono essere indifferenti, possono esserne galvanizzati: con questi diversi
sentimenti, affronteranno il momento successivo: potranno aprirsi e coinvolgere altre
persone che , entusiaste per la proposta, si recheranno a fare documenti necessari, a
cercare posti all’asilo nido per i propri figli, che prenderanno un taxi per arrivare prima
all’appuntamento: e facendo i documenti faranno aspettare qualcuno che ha fretta e non
farà in tempo a prendere il primo autobus come sperava, faranno incontrare al proprio
figlio quell’amichetto che sarà per sempre il migliore tra gli amici, salendo su quel taxi
faranno perdere l’aereo a quell’aspirante attore che non potrà fare il provino che sperava,
ma magari si scontrerà con il regista che non aveva nemmeno l’ardire di sperare di
conoscere, così come quella volta che io sono inciampata tra le braccia di Pannella alla
stazione di Bologna...
L’attore andrà in America e scoprirà che il cinema non fa per lui perché il fascino dei
Pellerossa lo rapirà verso una trance mistica di riappacificazione tra l’uomo e la Natura.
Sua madre soffrirà per la sua decisione e ruberà un sacco di tempo alle sue amiche per
farsi confortare: alcune saranno felici di riempire finalmente il loro tempo, altre si
sentiranno in colpa con lei perché la famiglia e il lavoro le impegnano troppo per essere
disponibili, altre sceglieranno lei e subiranno le recriminazioni famigliari e almeno una
godrà segretamente del suo dolore e festeggerà a pasticcini sporcando di crema il bavero
della giacca e andando in pulitura, dove le cadrà il cellulare togliendo la giacca e tirerà un
sospiro di sollievo perché finalmente si sente libera da tanti legami che non aveva il
coraggio di troncare ma che senza numeri non sa più come contattare. Nel frattempo la
fidanzata dell’attore scoprirà di non essere timida come credeva, lo lascerà alla sua
mistica esperienza con i nativi scegliendo di buttarsi lei nel cinema e diventando una vera
rivelazione...
Certo, sono ipotesi sulle quali mi sono divertita a giocare, ipotesi che probabilmente non
espongono nulla di reale se non la relazione costante e concatenata che abbiamo con il
resto del Mondo: ce l’abbiamo quando diciamo una parola, quando facciamo un ritardo,
ma anche quando arriviamo in anticipo, ce l’abbiamo quando scegliamo di acquistare un
oggetto piuttosto che un altro o di bere una bibita anziché un’altra, perché - in caso
d’acquisto, appunto - la nostra scelta influenzerà il mercato, con il mercato i posti di lavoro,
con i posti di lavoro la serenità di un certo numero di famiglie e magari il numero di bimbi
che nascono, e quindi di asili che aprono e quindi di geometri comunali, capocantieri,
muratori, elettricisti, idraulici che li costruiranno fisicamente, e di commercialisti, bancari e
burocrati che seguiranno le pratiche, e di magazzinieri che prepareranno e
consegneranno i materiali, e di operai che li avranno effettivamente realizzati, all’interno di
ditte in cui ci sono altri operai, capocantieri, segretarie, commercialisti, esattori e camionisti
che consegnano carichi, e meccanici che fanno manutenzione ai macchinari e ai camion...
e ciascuna di queste persone ha vicino una cerchia di famigliari e amici a loro volta con le
loro famiglie...così come le maestre d’asilo e le bidelle che lavoreranno negli asili una volta
pronti, con i giardinieri che le aiuteranno, con gli autisti dei pullmini, e i volontari che
accompagneranno i bambini e i benzinai che faranno il pieno e i gommisti e i meccanici...
E lo stesso illimitato ventaglio di concatenazioni si estenderà negli effetti sull’ambiente, sul
consumo energetico e sulla produzione di energia, sull’uso di materi prime, sul cibo...
Non vi sto dicendo, attenzione, che noi possiamo avere il controllo sull’effetto domino che
avrà ogni nostra azione o non azione (già, anche l’assenza di azione può avere le sue
conseguenza: provate a stare fermi quando qualcuno sta brutalmente cadendo e vi sarà
assolutamente chiaro) .
Sto cercando di dirvi però che non possiamo proprio mai pensare di essere nuclei a se
stanti all’interno del Mondo, perché oggettivamente non è così!
Persino le isole che appaiono proprio solitarie a uno sguardo superficiale, in realtà non lo
sono, poiché sotto metri di acqua, comunque sono collegate al resto grazie alla crosta
terrestre.
Torno a dire, non ci è dato di compiere un’azione e conoscerne il successivo rimbalzare
come le palline del flipper da una Vita all’altra, ma è indispensabile comprendere che
nessuna nostra scelta è svincolata dalle Vite degli altri: non possiamo più dire che una
data cosa “è affar nostro”: al massimo possiamo assumerci la responsabilità di quella
particolare scelta: ma i pieni e i vuoti che la mia scelta creerà nelle Vite di chi mi è vicino,
continueranno a rimbalzare anche nelle Vite di altri, in maniera tanto più evidente e diretta
quanto più esiste un legame o una vicinanza con queste persone: ad esempio, se i miei
vicini decidono di farsi una grigliata, pur non conoscendomi, mi obbligheranno ad
andarmene da casa o a chiudermi in casa per non sentirne l’odore che per me è
stomachevole e raccapricciante...
A suo tempo la separazione dei miei, ha piacevolmente costretto mia nonna a lasciare la
sua casa per vivere lunghi periodi in quella di mia madre e mia.
La scelta dei miei amici di farsi curare lontano da Verona mi ha coinvolta nel fare
parecchia strada e trascurare altri impegni per essere loro vicina...e con me ha coinvolto
mio marito, ma anche i nostri animali, il benzinaio, il meccanico....tanto per citare i più
diretti!
Come dicevo, si tratta solo di esempi.
Come dicevo, non è detto che le conseguenze debbano per forza essere negative ma
certamente non sono controllabili né prevedibili, soprattutto quando la loro eco è fuori dalla
nostra portata di verifica.
Di certo, però, ci sono scelte i cui effetti sono più immediati da comprendere e verificare:
se inquino meno, tutti ne avranno beneficio in salute, ad esempio.
Se smetto di dare notizie nefaste, il cuore delle persone sarà più sereno - grazie Filippo!!!!
- e di conseguenza meno spaventato e chiuso, anzi!, potrà produrre input di azioni positive
rassicuranti, accoglienti, solidali che a lungo termine porteranno a creare una comunità più
pacifica e distesa...che farà parlare di sé per la qualità della vita dei suoi componenti.
...e per sostenere questa visione delle cose, poco prima che finissi di preparare la puntata
di oggi, mi è accaduta ...una gran bella avventura!
Tu sei lì, pacifica, quando i tuoi cani fanno il pandemonio in giardino.
Ti affacci e una creatura angelica (un cane bellissimo) è sul cancello e non fa una piega.
Ti guardi intorno: nessun umano.
Allora recuperi i tuoi cani e apri il cancello e questa creatura angelica entra maestosa e
tranquilla, come fosse a casa propria.
Ok: cerchiamo i padroni: post di qua e di là e nel giro di poche ore il padrone chiama e fa 2
parole con mio marito.
Mi racconta e io gli dico..."ma allora.... è il marito della mia amica!" e verifico il numero!
Come tu, Flute, sia arrivato a casa nostra, a 50 km dalla tua facendo i sentieri, e senza
che nemmeno i tuoi umani fossero mai venuti qui, è e resterà sempre uno di quei
meravigliosi misteri che ci fanno comprendere quanto sia precisa la nostra posizione e
connessione nell'Universo!
...e se prender coscienza di queste realtà e cercare di agire di conseguenza mi fa essere
Bastiàn Contrario...voglio essere Bastiàn Contrario per il resto della mia Vita e oltre.
Nel frattempo, facciamoci ancora compagnia con la nuova puntata al lunedì, su
yastaradio.com alle 19.00 e su Radio RCS alle 21.00 sui 91.5 e 98.6 fm e con le repliche
del giovedì alle 11.00 o della domenica alle 23.00 su yastaradio.com.
Tutti i miei bordeggi, invece, sono sempre riascoltabili - o leggibili - dal blogspot di Elena
Furio.
Al prossimo bordeggio, la vostra eli the worst!
oppure... dal podcast di www.radiorcs.it
NUOVA PUNTATA
Lunedì ore 19.00 yastaradio.com
ore 21.00 radio RCS
91.5 fm basso Lago di Garda
98.6 fm Bassa veronese e Lessinia
REPLICHE
Giovedì ore 11.00 su yastaradio.com
Domenica ore 23.00 su yastaradio.com