L’esempio che porto, mi perdoni chi me ne ha parlato se lo inserisco in puntata, è quello di
un frigorifero sul cui portellone troneggia un enorme tablet che svolge più funzioni: da
quella di controllo del magazzino/frigo (quantità e varietà del contenuto e relative
scadenze) a quella di telecamera remota per un controllo a distanza da farsi, magari,
durante la spesa, per non parlare della triste funzione per far disegnare i bimbi
direttamente sul tablet stesso, o di scansionare e conservare i disegni dei nostri bimbi
senza però esporre quelli cartacei, anziché permettere loro di partecipare all’arredamento
di casa con le loro opere d’arte.
Ma volete mettere la magia di conservare tutti i piccoli oggetti e disegni dei nostri amati
bimbi per poi, un giorno di chissà quale futuro più o meno prossimo, fare quel gesto tanto
importante, tanto teatrale, e tanto evocativo di andare a recuperare una scatola un po’
impolverata, soffiarci sopra, sciogliere un nastro e aprirla, lasciando che uno ad uno i
ricordi, i momenti speciali, possano balzare fuori da quella scatola e riguadagnare uno
dopo l’altro il proprio spazio, disordinati e sorprendenti, ammassandosi tutti insieme in
ordine sparso, riempiendo collettivamente uno spazio mentale ed emotivo composito?
Volete mettere il piattume e la freddezza di sfogliare una dopo l’altra la foto dei lavoretti
dell’asilo, dei disegni e dei regali per la festa della mamma, magari mescolati alla lista
della spesa?
La vita è fatta di spessori, di intrecci e di magie, non di linee piatte di eventi consecutivi e
singoli: le emozioni, la creatività, le azioni hanno tempi soggettivi, spesso sovrapposti,
spesso con profondità diverse: non si può appiattire tutto su un tablet!!!
Quindi, a mio impopolare parere, abbiamo già almeno tre cose da bocciare: il facilitatore di
spesa che annichilisce le risorse di attenzione, memoria e interesse per i rifornimenti
alimentari, la negazione dell’intimità familiare nell’arredamento, l’appiattimento della magia
dei ricordi!
Io trovo che la maggior parte delle automazioni di cui usufruiamo, ci impoverisca in
autonomia: io stessa, ad esempio, mi sono abituata mio malgrado a scrivere a computer:
non sono più in grado, se non con grande fatica, di scrivere una lettera a mano e se
proprio la scrivo, uso spesso lo stampatello maiuscolo anziché il corsivo; abbiamo mille
informazioni istantanee e perdiamo di vista quali ci interessano davvero, ossia quelle per
cui saremmo disposti a impegnare del tempo per ottenere i risultati che cerchiamo;
abbiamo macchinette fotografiche che decidono tutto al nostro posto facendo foto
splendide, ma senza lasciarci la possibilità di interpretare la realtà che vogliamo filtrare;
abbiamo il controllo invernale e estivo della temperatura....e se si continuerà così, prima o
poi nessuno potrà più uscire di casa perchè il momento di passare tra una zona
climatizzata e l’altra ci creerà una sofferenza sempre più grande perché i nostri corpi,