Ecco, credo che se si cogliesse questa sfumatura linguistica, ci sarebbe molto meno
accaloramento degli animi: “vaccini non obbligatori” non significa letteralmente “abolizione
dei vaccini”, così come non significa che se qualcuno decide di non farli, o di non farli tutti,
altri siano obbligati a fare altrettanto...
Ecco, è questo ciò per cui io sono andata a manifestare!
Io sono andata a manifestare per difendere la mia libertà di essere un individuo cosciente
e pensante, in grado di prendere le mie decisioni, fermamente convinta che chi mi governa
non sia necessariamente più intelligente, competente, preparato, illuminato di tanti altri,
me compresa. Convinta che se per caso chi mi governa facesse, come umanamente può
accadere, un errore di valutazione, potrebbe distruggere la vita di migliaia di bambini e di
genitori, nel caso dei vaccini. Convinta che il potere nelle mani di troppo pochi, non
garantisca nel modo più assoluto la pluralità di pensiero. Convinta che non importi più di
tanto se le scelte sbagliate vengono decise per interesse, incompetenza, buona o cattiva
fede, perché gli effetti saranno comunque gli stessi nella vita di chi subirà questi eventuali
errori...
Ho manifestato per assumermi, come tanti altri, la responsabilità di scegliere, e il diritto di
sbagliare a mie spese, mentre chi ci governa si arroga quello di poter sbagliare....a spese
degli altri!
Io non credo nella maniera più assoluta che a parità di eventi - e non parlo solo di vaccini -
le reazioni possibili siano uguali per tutti: non siamo modelli matematici, non siamo formule
chimiche, non siamo macchine pensanti: siamo l’insieme di un numero inimmaginabile di
variabili soggettive, sia a livello psicofisico, sia a livello fisiologico, sia a livello razionale e
emotivo.
Pretendo che questa unicità mi sia riconosciuta...CI sia riconosciuta!!!
Alla manifestazione, per altro ben organizzata, pulita, dignitosa, rispettosa delle
tempistiche, ricca di interventi che spaziavano dai nomi di genitori che rivivevano il proprio
dolore nell’offrire la propria esperienza ai presenti, ai nomi di medici, di uomini di legge, di
conduttori radio televisivi, ho visto persone di ogni regione dell’Italia, isole comprese. Ho
visto sventolare la bandiera francese, di una Francia che sta conducendo la stessa
battaglia oltre confine, e ho visto quella della Germania: ma soprattutto ho visto occhi
lucidi di genitori che nelle storie di altri vedevano manifestarsi i propri fantasmi e le proprie
più grandi paure, o che condividevano lo stesso immenso dolore per essere già
protagonisti di vicende di malattia e morte... vicende, badate bene, dalle quali loro non
possono più sfuggire e proprio per proteggere la serenità e la vita di altri si battono con
protervia e determinazione in difesa di un diritto di scelta!