Come si fa a pensare di andare a comperare l’ultima banalità di tendenza per
fare un regalo?
Se escludiamo i Bimbi, ai quali non dobbiamo sottrarre la Magia, se vogliamo
che mantengano nel Cuore quella spinta capace di sognare - e creare! - un
Tempo migliore di questo, non vedo altro motivo di “festeggiare”.
Se poi penso che le cause più profonde delle guerre e del rifiuto dell’Altro
nascono dal bisogno indotto di soddisfare necessità per nulla primarie, mi
accorgo che anche entrare nella dinamica del business natalizio, anziché
portare la tanto decantata “Pace nel Mondo - è Natale siamo tutti buoni”,
porta invece un’ ulteriore spinta al consumismo, con il relativo sfruttamento
ambientale e umano, e quindi al bisogno di risorse e quindi al saccheggio, al
furto violento, al sopruso, alla fuga dalle proprie Terre, alla disperazione più
totale, alla distruzione di ogni Dignità Umana e della Vita stessa, come posso
pensare a fiocchetti e nastrini e luccichini?
E’ vero anche che il Dolore del Mondo non deve impedirci di confermare i
nostri sentimenti rassicuranti e benevoli nei confronti di chi ci è caro, e che è
proprio dai Legami sinceri e dalla cura che si ha nel rafforzarli e allargarli che
restiamo Umani... e il regalo di Natale...è un gesto simbolico per confermare
queste relazioni.
Che fare, allora? Come posso conciliare queste cose apparentemente così
divergenti?
Per il mio Natale ho scelto: farò il conto di quante sono le Persone cui avrei
fatto il regalo.
Farò la somma della spesa che avrei sostenuto per regalare a ciascuno
quello che mi passava per la testa e poi, spenderò quella cifra per sostenere
le più disparate Associazioni Umanitarie che si occupano della Siria, dei
Profughi, degli Indigenti, dei Terremotati...
...e ciascuno dei miei Cari riceverà come dono un cartoncino che dirà...”Il tuo
regalo per questo Natale, è essere parte della Pace nel Mondo”